In principio...
Eccoci qui: partiti per questa grande avventura di sei giorni "accampati" presso il Soggiorno Cardinal Schuster delle suore Orsoline di Gandino a Cesenatico.
Come ogni anno, oltre a giochi, mare, spiaggia e divertimenti, abbiamo voglia di fermarci a riflettere e imparare. Come ogni anno partiamo e prendiamo spunto da un film-cartone di animazione che guarderemo a spezzoni di giorno in giorno, e – partendo da questa suggestione – prenderanno il via tutte le varie attività di gioco, riflessione e preghiera (due anni fa ci siamo basati su Big Hero 6 della Disney; l’anno scorso Inside out della Pixar… quest’anno Oceania, della Disney).
Su facebook, alla nostra pagina social, oggi abbiamo raccontato sopratutto per foto e per immagini il nostro primo giorno di avventura qui a Cesenatico. Per vederle potete cliccare sul link dell'hashtag che accompagnerà tutti questi sei giorni intensi su facebook: #Cesenatico2017UpVb
Qui sul sito, diamo invece resoconto più approfondito delle nostre riflessioni e attività connesse.
Il primo passo che abbiamo compiuto nella riflessione e nelle attività di oggi parte proprio dalle due parole che abbiamo scelto come titolo di questo articolo: "In principio...".
Sono le due parole con cui inizia il film, aperto da nonna Tala che racconta le origini dell'universo secondo le tradizioni polinesiane.
Ma per noi cristiani sono parole molto più famose: sono le prime due parole della Bibbia (cfr Genesi 1), oltre che del vangelo di Giovanni.
Riflettendo coi ragazzi, ci siamo detti che tutti i popoli, le culture e le religioni si sono fatte queste domande: «ma all’inizio cosa c’era? Chi ha fatto questo? Se chi ha fatto tutto è buono, perché c’è il male e le cose a volte non funzionano? Anzi, sembrano andare sempre peggio?»
Sono domande importanti, che danno senso a tutta la vita. I filosofi dicono che le domande fondamentali dell’uomo sono: «Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Perché bisogna soffrire e morire?».
Se non si risponde a queste domande tutta la vita perde senso. Occorre sentirsi parte della storia che viviamo, nel bene e nel male. Non possiamo pensare che tutto sia scontato, che non ci sia un inizio, una fine e – in mezzo – un cammino da percorrere. Non possiamo nemmeno vivere senza darci risposte e spiegazioni, pensando che tutto sia frutto del caso o del destino…
Ma che differenza c'è tra il racconto ebraico-cristiano della Genesi e quelle delle tante culture, religioni e scienze del mondo?
Che per noi credenti non conta tanto sapere il "come" l'universo abbia preso inizio, ma il "perché". La Genesi non ha la pretesa di essere un libro di scienze (lo diceva bene Galileo Galilei quando - invitato a ritrattare le sue scoperte sul sistema solare - rispose, pur rinunciando con umiltà alle sue deduzioni scientifiche, che «la Bibbia non ci dice come vadia il cielo, ma come si vadia in cielo»). Alla Bibbia, al credente, non occorre altro sapere che Chi ha fatto tutto questo (il Creato) l'ha fatto per l'uomo.
Per il cristiano, la storia e la natura hanno senso non quando se ne è scoperta e dipanata ogni piega e risvolto scientifico, ma se e quando esse ci rivelano il grande e continuo amore del Creatore per la sua creatura. Per il credente, la Creazione non è un'opera fatta e compiuta milioni di anni fa, e ora destinata ad un inesorabile destino di fallimento, ma un'opera in continuo divenire, perché Dio ha scelto di farla portare a compimento alle sue creature più eccelse: noi uomini!
Ecco allora l'impegno che ci siamo dati nel primo giorno:
A partire dalla domanda «chi ha fatto tutto il Creato?» cerco di meravigliarmi di tutto, di essere positivamente curioso, sempre alla ricerca del bello che c’è dietro ogni cosa/persona.
A partire dalla domanda «chi ha fatto tutto il Creato?» cerco di meravigliarmi di tutto, di essere positivamente curioso, sempre alla ricerca del bello che c’è dietro ogni cosa/persona.