Momento per momento, con amore

Nel secondo giorno di questa nostra avventura di crescita insieme, viene a farci compagnia un vecchio amico di Momo: Beppo Spazzino (interpretato magistralmente dalla nostra animatrice Nicole Moretti) con la sua filosofia di vita: la felicità che nasce dall’amore con cui si fanno le cose, momento per momento, senza fretta e volentieri. Anche qui, credo che il modo migliore per conoscerlo sia prendere direttamente le parole con cui lo descrive l'autore del romanzo che ci sta accompagnando in questi giorni:
Anche se si hanno molti amici ce n’è sempre uno cui si è particolarmente affezionati. Così anche Momo. Aveva due amici cari che andavano da lei ogni giorno e dividevano con lei ogni loro bene. Uno era giovane e l’altro era vecchio. Momo non avrebbe saputo dire quale dei due le era più caro. Il vecchio si chiamava Beppo Spazzino. Aveva di sicuro un altro cognome ma, dato che di mestiere era spazzino e che tutti lo chiamavano così, anche lui aveva deciso che quel cognome gli stava bene. Beppo abitava in una capanna che si era costruita non lontano dall’anfiteatro, rimediando mattoni, pezzi di lamiera e cartone catramato. Era di statura insolitamente piccola e per giunta un briciolino curvo, per cui sorpassava Momo di ben poco. Molta gente era del parere che a Beppo Spazzino mancasse più di una rotella perché, se interrogato, lui si limitava a sorridere amabilmente senza dare risposta. Lui pensava. E se reputava che una risposta non fosse necessaria, taceva. Se invece la credeva necessaria, ci rifletteva sopra. Talvolta passavano due ore e talvolta anche un giorno intero prima che si decidesse a rispondere. Nel frattempo l’altro, logicamente, aveva dimenticato la domanda fatta, e le parole di Beppo gli parevano bizzarre; ancor più bizzarre di quel che erano di solito perché Beppo usava parlare a frasi staccate e in modo stravagante. Soltanto Momo era capace di attendere a lungo e di capirlo. Secondo lui tutta l’infelicità del mondo nasceva dalle troppe menzogne, quelle intenzionali ma anche da quelle involontarie, tristi frutti della fretta e dell’indecisione. A Momo, un giorno Beppo diceva: "Passo – respiro – colpo di scopa. Passo – respiro – colpo di scopa…  Vedi, Momo, è così: certe volte si ha davanti una strada lunghissima… Si vede che è troppo lunga… Che mai si potrà finire, uno pensa… E allora si comincia a fare in fretta… e sempre più in fretta… E ogni volta che alzi gli occhi vedi che la fatica non è diventata di meno… E ti sforzi ancora di più e ti viene la paura e alla fine resti senza fiato… e non ce la fai più… e la strada sta sempre là davanti. Non è così che si deve fare… Non si deve mai pensare alla strada tutta in una volta, tutta intera, capisci? Si deve soltanto pensare al prossimo passo, al prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa… Sempre soltanto al gesto che viene dopo… Allora c’è soddisfazione! Questo è importante, perché allora si fa bene il lavoro. Così deve essere… E di colpo uno si accorge che, passo dopo passo, ha fatto tutta la strada. Non si sa come… e non si è senza respiro. Questo è importante".
Quanto dovremmo riflettere tutti su questo modo di prendere la propria vita!

Alla prossima puntata! 😎

P.S. Sulla pagina facebook dell'Unità Pastorale tutto il fotoracconto del nostro CampoScuola (l'hashtag che lega tutti i post è #Levanto2017UpVb).